2631
     
      LA CONTESSA N. N. A UNA DAMACHE PRENDEVA CURA DELLE SUE FIGLIUOLE
     
      Non spero di poter meglio esprimere i moti di contento, d'ammirazione e di gratitudine che hanno risvegliati nell'animo mio le recenti grazie a cotesta mia figliuola dall'Eccellenza Vostra compartite, che affirmando che mi sono note. Chi saprebbe spiegar ciò che sente il mio cuore assalito in così tenera parte e sorpreso dalla poco comune generosità dell'animo suo, appresso a cui le sventure degli amici, ben al contrario di quello che giornalmente accade, sono i più efficaci motivi di favorirli ed amarli? In mezzo alle ostinate persecuzioni della fortuna, che mi hanno resa ormai quasi incapace di consolazione, io ne provo, mercé l'Eccellenza Vostra, una grandissima nella considerazione che abbian fatto coteste mie figliuole un così vantaggioso cambio di madre. Il conte mio consorte, che da me siccome d'interesse non differisce di sentimenti, dopo i più vivi rendimenti di grazie unisce alle mie le sue suppliche, non già come stimoli non necessari ad una virtù che corre per se medesima, ma più tosto come una specie d'ossequioso tributo in cui si palesa frattanto l'impaziente sua ma inefficace riconoscenza. Io mi auguro occasioni onde meritar la continuazione della preziosa sua grazia, e sono intanto col solito rispetto.
     
     
     
      2632
     
      AL CONTE N. N. - VIENNA
     
      Joslowitz 26 Aprile 1752.
     
      È degna d'un suo pari la sollecita obbligantissima cura d'informarmi della desiderata felicità del suo viaggio e del suo arrivo costì. Dopo aver protestata la più viva riconoscenza per un atto così cortese, mi permetta la vanagloria d'averlo meritato almeno con l'impazienza mia, che ha corrisposto alla parte ch'io prendo in tutto ciò che riguarda a persona così distinta, così meritevole e così parziale.