Ma ho troppo bisogno della sua dottrina, della sua amicizia e della sua integrità. La prima mi assicura che non le sfuggirà la giustizia della mia causa: la seconda mi promette ch'ella non si stancherà in rintracciarla, ed aspetto dall'ultima in qualunque sorte l'interna sospirata pace dell'animo, o col piacer non dubbioso d'una giusta vittoria, o con la perfetta rassegnazione ad una perdita meritata. E pieno intanto di venerazione e di rispetto riverentemente mi dico.
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1754.
Non avete bisogno di scusa, carissima figlia, per la tardanza nell'avvisarmi la vostra trasmigrazione in cotesta casa: io n'era già informata, e cedo volentieri a tutti la precedenza nelle formalità, purché nessuno me le contrasti nell'amor vostro. Io sono consolatissimo d'un così raro e stimabile accrescimento al numero de' figli miei. Le ragioni che voi portate per questo titolo dalla casa d'onde usciste non cedono alle altre che vi si aggiungono in quella nella quale entrate.
Riguardandovi dunque e come nipote e come figlia, immaginatevi quali sieno i miei voti per le vostre contentezze, e quale sarebbe la mia felicità se potessi in qualche modo conferirci. Somministratemene l'opportunità facendo liberamente uso di quel ch'io vaglio, e credetemi sempre con tenerezza eguale a la stima.
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1754.
La parte ch'io dovea prendere nel vostro cambiamento di stato non dipendea, figlio carissimo, da' consueti atti del rigoroso ceremoniale: questi non devono esser trascurati con gli stranieri; ma una zia ed una madre come son io non è meno indulgente nell'omissione delle esteriori ufficiosità che gelosa delle interne disposizioni del vostro cuore.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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