Tutta l'opera fu di tutti tre i deputati; ma perch'egli aveva esquisitissima cognizione della iurisprudenzia canonica e civile e delle determinazioni conciliarii, a lui fu rimessa la causa di questo particolare, e formò solo quella parte tutta ove si tratta de' giudizii accommodatamente allo stato claustrale, con tanta brevità, chiarezza e profondità, che tanti consumati giurisconsulti, essercitati nelle giudicature, l'hanno ammirata come parto d'uno ch'avesse consumata la sua età nelle leggi di quell'ordine, sotto quali si governa. Et è argomento convincente l'errore di coloro che stimano che il profondarsi straordinariamente nelle scienze renda gl'uomini inabili a' governi et alle polizie: errore altretanto crasso quanto pernizioso. Di che fu vivo essempio nel corso seguente di sua vita il padre Paolo. Lasciò in questo carico in Roma fama di gran sapere e di molta prudenza, non solo nelle corti de' due cardinali sudetti, co' quali, per ordine contenuto in un breve apostolico di Gregorio XIII, conveniva conferire tutte le leggi che si facevano, ma anco fu necessario molte volte trattar col pontefice medesimo. Sbrigato da quale peso ritornò al suo governo.
[Gli studi fisici e naturali]
Col finir il carico di provinciale, deposto il peso, entrò in una quiete ch'egli chiamava tutto il riposo che godesse nella sua vita; perché niente s'intrometteva nel governo, nel quale i mali non erano ancora o ben veduti, o tollerabili, senza fazzioni o mal contenti. E come a chi è stanco è piú soave il riposo e piú lo gusta, cosí per tre anni s'immerse tutto nelle speculazioni delle cose naturali.
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Paolo Roma Gregorio XIII
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