E con questo natural giudizio si pose a tagliare con isquisitissima osservazione, e ritrovò le valvule e gl'usi loro; perché non solamente proibiscono che 'l sangue per la sua gravità non dilati le vene, a guisa di varice, ma anco a fine che, con troppo impeto scorrendo et in soverchia quantità, non soffochi il calor delle parti che d'esso si debbono nutrire. E speculò in consequenza che l'abito atletico, a giudizio suo, il quale appresso Ippocrate "bonitatis summum attingit", non d'altra causa aveva d'esser cotanto pericoloso e letale, se non perché in quello, troppo abbondando il sangue nelle vene, impediva l'uso delle dette valvule, onde di necessità seguiva la suffocazione per mancamento di ventilazione.
Ne diede contezza agl'amici di tale professione et in specialità all'Acquapendente, che se ne valse nella publica anatomia, et indi in poi n'è stato tanto scritto da preclari autori. Mi par di vedere sempre il gesto del buon Asselineo che, quando viene a proposito di ragionare del padre, alza ambe le mani, stringe le spalle e piega la testa ad una parte, e dice con frase ancor francese: "Oh! quante cose mi ha imparato il padre Paolo nell'anatomia, ne' minerali e ne' semplici". Questo è un'anima pura, in cui riluce un candore, una bontà di natura et un non saper fare che bene. Ebbe il padre medico celeberrimo d'Orliens, ch'avendo dissegnato il figlio alla sua professione, lo educò in modo che di nove anni cominciò operare nelle distillazioni. E benché nelle fisiche et anatomiche a pochi sia secondo, per avventura è però a tutti primo nella cognzione de' semplici e minerali e virtú loro et usi per i corpi umani.
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Ippocrate Acquapendente Asselineo Paolo Orliens
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