Venne in età giovenile in Italia, mandato dal suo genitore per sottrarlo a' pericoli delle guerre civili ch'ardevano. Capitato a Venezia, se n'inamorò come di patria pia e benigna a tutti, e non ne volse partire. Vi essercita la professione di medico piú come amico con gl'amici che per altro interesse; et ove è stato solo, con cure ch'hanno avuto del miracoloso; se con altri, non mostra il suo talento, perché è per natura alienissimo dal contendere e dal far ostentazione. Questo dal suo arrivo prese conversazione col padre, che circa 38 anni ha durato con un'amicizia santissima tra loro conservata. Questo piú di tutti sa ragionare del sapere piú che stupendo del padre nelle professioni sudette, e delle cose da lui trovate, di che si farebbe un volume intero.
[A Roma, procuratore generale dell'ordine]
Ma non poté longamente continuare in questo ocio santo e virtuoso, perché la fama della sua prudenza et abilità ne' governi dopo tre anni lo trasse da quello, si può dire, giardino delle delizie spirituali al campo spinoso delle fatiche di spirito e del corpo, e nel capitolo generale fu con comune consenso creato procuratore di corte, detto procurator generale. Questa è la suprema dignità di quell'ordine dopo il generale; et in quella, in quei tempi che la religione fioriva grandemente d'uomini dottissimi, non erano assonti se non soggetti d'isquisitissima prudenza, perché il carico porta seco di difender in Roma tutte le liti e controversie che vengono promosse in tutta la religione, e la necessità di comparire alle corti e congregazioni per sostenere le cause che vengono portate alla corte, e di dottrina singolare, cosí per poter orare inanzi il sommo pontefice ne' giorni destinati a quell'ordine, e perché i procuratori di corte spesso vengono da' sommi pontefici adoperati nelle congregazioni, come anco nel leggere nella Sapienza una publica lezzione dell'ordine medesimo.
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