Ma quel tribunale, essaminati i testimonii ch'erano presenti a quella trattazione, non stimò giusto n'anco chiamar il padre, ma estinse l'azzione senza pur dirgli parola. Et in Roma il ponto della lettera con la cifra pose il padre in pessimo concetto d'esser nemico delle sue grandezze et in secreto non ardirono però formarvi sopra giudizio di religione. Ho sentito io stesso piú volte alcuni, non so se mi dica ignoranti o maligni, che rappresentavano argomento irrefragabile contro l'integrità del padre l'esser stato denunziato tre volte al Santo Offizio dell'Inquisizione: in gioventú da maestro Claudio da Piacenza, e nell'età matura da maestro Gabriele per quella lettera in cifra contra la corte, e questa da maestro Santo suo nipote; come se l'esser denunziato fosse gran nota; et in vero, ove si tratta della dottrina della fede e della religione, non è cosa che non sia gravissima. Ma a questa opposizione et a questi, che non riguardano al fine del giudizio, ma al principio, senza ch'io dica altro, faccia risposta il padre Maffeo giesuita, che nella vita del padre Ignazio, ora santo canonizato, fa menzione che nove volte fu posto al Santo Offizio dell'Inquisizione (s'io non erro nel numero), con questa differenza, che 'l santo vi fu chiamato, essaminato et assolto, et il nostro padre tre volte sole, né mai chiamato o essaminato. E poi dicano quanta forza abbia l'argomento loro, che ne segua o che padre non fosse buono, o che quel magistrato non fosse giusto in ricevendo le querele.
| |
Roma Santo Offizio Inquisizione Claudio Piacenza Gabriele Santo Maffeo Ignazio Santo Offizio Inquisizione
|