Il cardinale, ch'aveva per sicuro ch'il precipizio del generale gli dasse la causa vinta, attribuiva al padre tutti i consegli ne' quali i negozii non gli lasciavano luogo per attraversargli.
Durò questa dissensione sin all'anno 1597, ch'ebbe, se non l'estinzione, almeno un sopimento, nel quale il padre solo conseguí quel fine, benché non intieramente, al quale mirava, della pacificazione della sua provincia; ma con un scherzo della divina providenza (che non è minore nelle cose da noi stimate minime, che nelle massime) che dimostrò la vanità de' dissegni umani. E però è necessaria questa digressione.
Un frate, Giovanni Battista Perugino, per sopranome il Lagrimino, fosse perché aveva le lagrime in arbitrio, uomo misto e scaltro, fuggendo il castigo de' commessi delitti che 'l generale era per dargli, venne in Venezia, ove la grandezza della città e la comodítà di star nascosto fa arditi molti di tal specie di riffuggire. Ma questo non ebbe necessità di stare nelle scosagne, bastò fuggire dal generale per farlo ben venuto al provinciale, ch'era maestro Gabriele. Per far danari, cominciò con licenza del nunzio a fare l'essorcista, com'ho veduti molti di questa razza fuggitiva e che non può vivere in obedienza dare di salto in questa via compendiosa, di goder piaceri e far avanzi. Perché se ben è certo che Dio permette qualche volta alle creature umane le vessazioni de' spiriti maligni, è però consenziente alla ragione et armonia della nostra fede che di raro lo fa, e con causa.
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