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      Mi cava di penna la deplorazione di questo infortunio l'esser perito quello che del moto dell'acqua scrisse il padre, ch'in soggetto tale, cosí mi persuado, avrebbe dato cibo agl'animi di tanti intelletti in quello sempre famelici, senza pur speranza di poter incontrare cosa ch'almeno in apparenza gli contenti.
      Ma negl'anni seguenti, de' quali parliamo, si vede che tutto s'immerse in quella sorte di studio, che tutto versa in svellere i vizii dell'animo, e piantarvi o coltivarvi le virtú. Et in questo ha scritto tanti librizzoli che si portava addosso, con sentenze e documenti, cosí de' piú celebri antichi, come anco suoi proprii; che se mai verranno ordinati in luce si vedrà una raccolta di preziose gemme d'inestimabile valuta. Tre sole cose ho vedute elaborate alla maniera de' piccioli opusculi di Plutarco; una medicina dell'animo, in quale applicando gl'aforismi scritti per la sanità e cura del corpo alla cura e sanità dell'animo, ch'egli constituisce, per quanto pare, in stato, non in moto, e nell'indoglienza, a quale però mai l'uomo arriva in questa vita, ordina molti singolari mezzi per conseguire la tranquillità; un altro opusculo, del nascere dell'opinioni e del cessare che fanno in noi; et uno che l'ateismo ripugni alla natura umana e non si truovi, ma che quelli che non conoscono la deità vera, necessariamente se ne fingono delle false. Vi sono anco due libretti continuati, come una metafisica, ma imperfetti o pieni di sensi nuovi, e però astrusi. Vi è parimente un breve essame de' suoi proprii difetti, de' quali s'aveva proposta la cura.


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





Plutarco