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      Fece il padre diverse informazioni per ordine publico, che si ritrovano, e specialmente un breve trattatello intorno alla scommunicazione, nel quale con somma brevità, e quanto comportava una scrittura da leggersi in un tal sacrario per instruzzione, con somma chiarezza, comprese tutto quello ch'è l'essenziale di quella censura, la sua instituzione, l'uso legitimo della Santa Chiesa, il modo come i prencipi e le republiche si sono governati in tali avvenimenti; (poiché sarà difficile trovare governo tra cristiani cattolici ch'in qualche tempo non abbia patito di tali incontri dalla corte di Roma, dopo che nell'undecimo secolo di Nostro Signore entrò l'abuso d'adoperare l'armi spirituali a fini mondani), tutto comprese brevemente conforme alle Sante Scritture, a' santi concilii, a' sacri dottori antichi, e come in quella debbe il fedele, e specialmente un prencipe pio e cattolico, diportarsi. È stato gran danno che fra l'altre sue scritture pertinenti al publico, che sono molti gran volumi e di prezzo inestimabile, in tutte le materie di Stato, questa non si sia trovata; et egli, ch'in vita teneva sotto chiavi sino a' minimi bolletini e le sue notarelle anco d'una parola ch'al publico spettasse e nel suo fedele servizio avesse scritto, avendo ricercata questa, non la ritrovò mai. Ma v'è ben un certo rudimento, che mostra esser stata la prima abbozzatura del discorso, pieno di sodezza e pietà cristiana. Oltre le sue scritture o consultazioni, delle quali non conviene dir altro se non che l'eccellentissimo senato (è nota la sua sapienza e prudenza), ha per publico decreto voluto che siano copiate in libri per gl'usi futuri nel governo, fu necessitato contra sua voglia e contro quello ch'in tutta la sua vita s'aveva proposto, a publicare anco alcune opere scritte in questa occorrenza.


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





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