Ma il padre Paolo per comandamento publico si riduceva co' sei colleghi nella canonica ad essaminare tutto quello che veniva presentato per dar alle stampe; e sopra tutto s'attendeva che non vi fosse cosa di che potesse la corte restar offesa. E restano ancora tante scritture non permesse ad esser stampate per questo rispetto. Et è degna d'eterna memoria la gran pietà della republica, che, per questo effetto, oltre l'essame sudetto, aveva anco deputato tre senatori de' piú celebri per età, meriti et onori, i quali, dopo fatta la relazione da' sudetti teologi, rivedevano ancor essi ogni cosa prima che si dasse alle stampe, con riguardo rigorosissimo che si stasse nella causa e non si offendesse la parte contraria, la quale [come ricambiasse] questa pietà è noto al mondo, et hanno dato eterno scandalo alla religione cattolica che siano venuti a tale, ch'appresso loro non altro sia religione cattolica, se non quanto è il loro interesse et arbitrio.
E perché ne' scritti ch'in quel tempo e dopo ancora a varii propositi sono usciti a stampa (s'averanno vita, di che v'è poca apparenza e minor ragione, salvo che favoriscono le pretensioni della romana corte) le maledicenze contra il nostro padre sono innumerabili, le imposture e le calonnie le piú impudenti e le piú notoriamente false, che forse mai contra alcuno fossero inventate, di questo non doveranno gl'uomini saggi, pii e prudenti prendersi maraviglia, ma raccordarsi ch'in tutti i secoli non sono mancati de' simili pestiferi scrittori, che per servir alla corte hanno finti tanti trattati sotto nome di celebri scrittori e santi padri, corrotte le vere narrazioni, portate leggende favolose, e sopra tutto ammorbato il mondo con imposture et infamazione di quelli, l'opere de' quali non potevano né estinguere, né confutare.
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Paolo
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