Come una volta mosse a riso tutti i medici e chirurgici, che non erano meno di dodici, perché nel medicarlo, dicendo l'Acquapendente non aver medicata ancora la piú stravagante ferita, prontamente il padre disse: "E pure il mondo vuole che sia data stilo Romanæ Curiæ". La sera stessa posto in letto, intendendo esser ivi lo stilo, che gl'era restato nella testa, se lo fece portare e volse co' deti maneggiarlo, et immediate disse: "Non è limato". Poche ore dopo corse una fama che i sicarii fossero presi. Fanno fede quelli che si trovarono presenti e vivono, che di questo solo mostrò gran dispiacere, e disse: "Potriano manifestare qualche cosa che dasse scandalo al mondo e nocumento alla religione". Il che si può creder dicesse, perché già era certificato che direttamente si fossero ricoverati in casa del nunzio, e del tumulto sopra narrato. In tutto il corso dell'infermità mai diede un segno di senso di dolore, come nel medicarlo, nel tagliarlo per ampliare i fori che, essendo di stilo e profondi, secondo l'arte, ricercarono dilatazione. E perché l'osso della mascella destra superiore era rimaso rotto, piú volte quando pareva la ferita tendente a sanità, la natura facendo abscesso per mandar fuori le schiengie, rinovò le infiammazioni sempre con accessi di febre considerabili, sino che totalmente fu guarito, rimanendo le cicatrici in faccia ne' luoghi dell'ingresso et uscita dell'arma.
Voleva il signor Alessandro Malipiero lo stilo, parendogli avervi sopra giurisdizzione per averlo cavato fuori della piaga.
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Acquapendente Romanæ Curiæ Alessandro Malipiero
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