Pagina (122/190)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E fu come concetto che le sue instanze, ufficii e preghiere fossero in gran parte causa della sudetta alternativa. Cosí ebbe fine questo fastidioso negozio, avendo produtto effetti molto diversi: negl'ecclesiastici odio piú intenso per la non riuscita e biasimo; nella serenissima republica desiderio piú intenso della conservazione di cosí buon servitore, e nell'universale fama piú gloriosa, col vedersi, oltre l'altre eccellenti qualità, anco un cosí singolare favore e protezzione divina.
      Ma oltre le sudette insidie dedotte alla giustizia, di molte altre di tempo in tempo negl'anni seguenti fu avvertito il padre, non solo privatamente da chi pretendeva da lui premio, ma da quelli del governo ove passano i secreti. E tra queste fu una d'un concerto fatto di prenderlo vivo e con una barca preparata condurlo in aliena giurisdizzione. Ma non caminando mai se non nella frequenza maggiore della città, o perché fosse fatto palese che l'animo del pontefice mitigato non ne ricevesse gusto, l'impresa credo non fu tentata.
      Capitò intorno a questo tempo in Venezia un giovine vestito da soldato, ma che e nel procedere, e nel portar i vestimenti, e piú nell'arme, spada e pugnale, dava manifesto indizio d'esser un religioso. Questo tentò tutte le strade per parlar al padre, il quale era ridotto per le tante ammonizioni publiche a non admettere a trattar seco persona, che prima non fosse conosciuta per nome e surnome, patria e professione, overo condotta da qualche nobile, stretto amico; onde il sudetto non poté mai parlargli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





Venezia