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      E pure quel signore lo ricercò in virtú dell'amicizia e con modi cotanto significanti, che per la repulsa datagli piú di quindeci dí continuati che trattenne il pittore, venne in offesa col padre e stette alcuni mesi senza parlargli. E pure si sa la portata di quel senatore e la stima che 'l padre ne faceva, come d'un soggetto in cui l'esser nobilissimamente nato è la minore delle sue virtú e meriti; perché l'erudizione ch'ha isquisita dell'istorie antiche e moderne, una prudenza politica singolare, fondata nel sapere a maraviglia lo stato di tutti i prencipi d'Europa, quali siano i loro governi et i loro interessi, come si reggano, chi appresso di loro vaglia le cose grandi, le persone favorite, con tutti i particolari notabili de' negozii correnti, tutta la serie degl'affari importanti, lo rendono conspicuo non solo nella republica, ma appresso tutti; ma un certo ardore verso la libertà e conservazione della sua patria, et una totale dedicazione al publico servizio, l'aveva reso cosí stimato intrinseco e familiare del padre, ch'in diecesette anni pochi giorni sono passati che longamente non si trovassero insieme. Non poté però ottenere la sudetta domanda, tanto era lontano da ogni cosa d'ambizione, che finalmente, insieme con l'avarizia, sono i scogli da' quali gl'ipocriti non ponno scappare. Ma l'abborrimento di viver in corte, che mostrò nella sua gioventú lasciando quella di Mantova, e nella virilità quella di Roma, l'aver constantemente ricusato d'andarvi a tanti inviti de' grandi e tante opportunità, convincerà di ciò i piú pertinaci, ch'almeno non ardiranno alla scoperta contradire a Cristo, che chi vuol vestire pomposo sta nelle corti grandi, et a' dí nostri si sa ove l'ambizione abbia la sede.


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





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