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      Che le donne costringano anch'esse gli uomini ad abdicare, colla operosa affermazione del loro valore e la coscienza sentita del loro diritto, ed avranno rimosse da sè mille miserie, e preparato all'umanità un'altra storia ed un migliore avvenire.
      A. MARIA MOZZONI.
      I
     
      Io mi propongo in questo saggio, di spiegare colla maggior possibile chiarezza, le ragioni sulle quali si fonda una opinione, che io ho abbracciata fin da quanto si formavano le mie prime convinzioni sulle questioni sociali e politiche, e che ben lungi dal fiaccarsi e modificarsi colla riflessione e la esperienza della vita, non fece che ingagliardire viemmeglio con esse. Io credo che le relazioni sociali dei due sessi, che sottomettono l'un sesso all'altro in nome della legge, sono cattive in sè stesse, e costituiscono oggidì uno dei precipui ostacoli che si oppongono al progresso dell'umanità: io credo ch'esse debbono dar luogo ad una perfetta eguaglianza senza privilegio, nè potere per l'un sesso, come senza incapacità per l'altro. Ecco ciò ch'io mi propongo di dimostrare, per quanto ardua cosa possa sembrare. Sarebbe errore il supporre che la difficoltà ch'io debbo superare, consista nell'insufficienza o nella pochezza delle ragioni sulle quali si basa la mia convinzione: questa difficoltà non è che quella che affrontar deve colui che imprende a lottare contro un sentimento potente ed universale.
      Dacchè una opinione è basata sopra i sentimenti, essa sfida i più decisi argomenti, e sembra cavarne forza, invece di affievolirsi: se essa non fosse che il portato del ragionamento, questo, una volta confutato, le fondamenta della convinzione sarebbero scosse; ma quando una opinione non ha altra base che il sentimento, quanto più essa esce malconcia da una discussione, e tanto più gli uomini che la professano si persuadono ch'essa deve basare sopra ragioni che son rimaste fuori di combattimento.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161