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      Finchè il sentimento sussiste non patisce mai difetto di teorie, ed ha bentosto rinchiusa la breccia dei suoi trinceramenti. Ora i nostri sentimenti sull'ineguaglianza dei sessi sono per molte cause i più sentiti ed i più radicati di quanti circondano e proteggono i costumi e le istituzioni del passato. Non è dunque meraviglia ch'essi siano i più fermi di tutti, e che abbiano resistito meglio di tutti alla grande rivoluzione intellettuale e sociale del tempo moderno, nè deve credersi per questo che le istituzioni più lungamente rispettate siano meno barbare di quelle che si sono distrutte.
      Gli è pur sempre un arduo compito quello d'attaccare una opinione press'a poco universale. Senza una straordinaria fortuna, od un talento eccezionale, non si giunge neppure a farsi ascoltare; e si fatica di più a trovar per una tal causa un tribunale di quel che penerebbe un'altra a farsi giudicare favorevolmente. Che se si giunge a farsi ascoltare, non è che a patto di subire condizioni inaudite.
      Dovunque, la fatica del provare incombe a quello che afferma. Quando un individuo è accusato d'omicidio, tocca all'accusatore fornire le prove della colpabilità dell'accusato, non mai deve questo fornire le prove della sua innocenza. In una polemica sulla realtà d'un fatto storico, che interessa mediocremente i sentimenti della maggior parte degli uomini, la guerra di Troja per esempio, coloro che sostengono la realtà dell'avvenimento, sono in obbligo di produrre le loro prove ai loro avversari, e questi non sono che tenuti a dimostrare la nullità dei documenti allegati.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





Troja