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      In prima l'opinione che subordina un sesso all'altro, non si basa che sopra teorie; non si è giammai esperimentato un altro sistema, e non si può pretendere che l'esperienza, che si riguarda comunemente come l'antitesi della teoria, abbia qui pronunciato. Arrogesi che, l'adozione del regime della disuguaglianza non è stata mai il risultato della deliberazione, del libero pensiero, d'una teoria sociale, o d'una cognizione qualunque dei mezzi d'assicurare il benessere umano e di stabilire nella società il buon ordine. Questo regime non ha altra origine che dall'essersi la donna trovata in balìa dell'uomo, fin dai primi giorni della umana società, avendo questo, interesse di possederla e non potendo ella resistergli per l'inferiorità della sua forza muscolare. Le leggi ed i sistemi sociali cominciano sempre dal riconoscere i rapporti già esistenti fra le persone. Ciò che non era dapprima che un fatto brutale, divenne un diritto legale, guarentito dalla società, appoggiato e protetto dalle forze sociali, sostituitesi alle contese senza ordine e senza freno della forza fisica. Gli individui che erano prima costretti ad obbedire per forza, dovettero poscia obbedire in nome della legge. La schiavitù che non era dapprincipio che una questione di forza fra il padrone e lo schiavo, divenne così una istituzione legale: gli schiavi furono compresi nel patto sociale per il quale i padroni si impegnavano a guarentirsi e proteggersi reciprocamente la loro proprietà colla loro forza collettiva.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161