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      Si tenga conto, eziandio, di tutto quel che vi ha di speciale e di caratteristico nell'argomento che ci occupa e si capirà facilmente che questo frammento del sistema del diritto fondato sulla forza, benchè abbia perduto le sue forme più atroci, e si sia addolcito lunga pezza avanti agli altri, sia tuttavia l'ultimo a scomparire, e che questo vestigio dell'antico stato sociale sopravviva fra generazioni che non ammettono che istituzioni basate sulla giustizia. È un fatto unico che sconcerta l'armonia delle leggi e dei costumi moderni; ma dacchè essa non mette in mostra la sua origine e che non è discussa a fondo, essa non ci sembra una smentita data alla moderna civiltà, più che non la domestica schiavitù dei Greci, impedisse loro di credersi un popolo libero.
      Infatti, la generazione attuale, come le due o tre ultime generazioni, ha perduto ogni idea vera, della primitiva condizione dell'umanità; pochi soltanto che hanno studiato accuratamente la storia, o visitato le parti del mondo occupate dagli ultimi rappresentanti dei secoli passati, sono in grado di figurarsi ciò che era allora la società. Non si sa che la forza regnava senza freno, che la si esercitava pubblicamente, apertamente; non dirò con cinismo e senza pudore, poichè sarebbe supporre, che si potesse annettere a questo esercizio qualche idea vergognosa, mentre una simile idea non poteva in quell'epoca entrare nei pensamenti di niuno, che non fosse un filosofo od un santo. La storia ci dà una triste esperienza della specie umana, informandoci della rigorosa proporzione che regolava i riguardi per la vita, i beni e la felicità di una classe, col potere ch'ella aveva di difendersi.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





Greci