Pagina (16/161)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Gli schiavi non facevano parte della repubblica, eppur tuttavia fu negli stati liberi che per la prima volta si riconobbe agli schiavi qualche diritto, in qualità d'esseri umani. Gli stoici furono i primi, salvo forse i giudei, ad insegnare che i padroni avevano obblighi morali verso i loro schiavi. Dopo la diffusione del cristianesimo, niuno rimase estraneo a questa credenza, e dopo lo stabilimento della Chiesa cattolica, dessa non patì mai difetto di difensori. Tuttavia il còmpito più arduo del cristianesimo fu quello d'imporla, poichè la Chiesa lottò più di mille anni senza giungere ad un esito assai concludente. Non era già il potere sugli spiriti che le mancava; essa l'aveva ed immenso; ella chiamava i re ed i nobili a spogliarsi dei loro più vasti dominii per arricchirla: ella spingeva migliaia d'uomini sul fior degli anni, a rinunciare a tutti i beni del mondo per seppellirsi in conventi, a cercarvi la salute colla povertà, col digiuno, colla preghiera; ella spediva centinaia di migliaia d'uomini oltre la terra ed i mari, l'Europa e l'Asia, a sagrificarvi la vita per la liberazione del Santo Sepolcro; ella costringeva i re ad abbandonare donne, delle quali erano appassionatamente invaghiti, senza fare altro sforzo che dichiararli parenti in settimo grado, e dietro i calcoli della legge inglese, in quattordicesimo. La Chiesa ha potuto far tutto questo, ma non ha però potuto impedire ai nobili di battersi, nè di esercitare ogni crudeltà sui loro servi, ed all'uopo sui borghesi: ella non poteva farli rinunciare nè all'una nè all'altra delle due applicazioni della forza, la militante e la trionfante.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





Chiesa Chiesa Europa Asia Santo Sepolcro Chiesa