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      I potenti del mondo non furono condotti alla moderazione che il giorno nel quale a loro volta dovettero subire la costrizione di una forza superiore. Il potere crescente dei re potè solo por fine a questa lotta generale, riserbandola ai re ed ai competitori delle corone. L'incremento di una borghesia ricca ed intrepida che si difendeva nelle città fortificate e la comparsa di una fanteria plebea che mostrò sul campo di battaglia una potenza superiore a quella della cavalleria indisciplinata, poterono solo porre qualche confine all'insolente tirannia dei signori feudali. Questa tirannia durò ancora lunga pezza prima che gli oppressi fossero abbastanza forti da cavarne luminose vendette. Sul continente molte pratiche tiranniche continuarono fino alla rivoluzione francese; ma in Inghilterra, molto tempo prima, le classi democratiche, meglio organizzate che sul continente, vi misero fine, con leggi d'eguaglianza e con libere istituzioni.
      Generalmente si ignora che nella maggior parte della storia, la legge della forza fu l'unica ed assoluta norma di condotta, rimanendo ogni altra, conseguenza speciale ed eccezionale di relazioni particolari. Si ignora che il tempo non è ancora remoto, in cui si è cominciato a credere che gli affari della società debbono essere regolati dietro le leggi morali; ma si ignora ancora più, che, e istituzioni e costumi non aventi altra base che la legge della forza, si conservano a delle epoche e sotto l'impero d'opinioni che non avrebbero mai tollerato il loro stabilimento.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





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