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      Se un sistema di privilegio e di servitù forzata, ha mai ribadito il giogo sul collo che fa piegare, è questo. Io non ho per anco dimostrato che questo sistema è cattivo: ma chiunque è capace di riflettere sopra questa questione deve vedere che anche cattivo, esso deve durare più che qualsiasi altra forma ingiusta d'autorità: che in un'epoca nella quale le più grossolane esistono ancora presso parecchie nazioni civilizzate, e non furono che da poco tempo distrutte presso altre, sarebbe strano che la più radicata di tutte avesse toccato in qualche punto delle breccie importanti. V'è ben più presto da stupire ch'essa abbia sollevato proteste sì numerosi e sì forti.
      Si obbietterà che non è esatto il paragone fra il governo del sesso maschile e le forme d'ingiusta dominazione che abbiamo ricordate, perchè queste sono arbitrarie, mentre quella è naturale. Ma qual dominazione sembra mai contro natura a coloro che la posseggono? Fu un tempo in cui gli spiriti avanzati riguardavano, come naturali, la divisione della specie umana in due parti, una piccola composta di padroni, una numerosa composta di schiavi, e vi vedevano lo stato naturale della razza. Aristotile egli stesso, questo genio che tanto fece pel progresso del pensiero, Aristotile sostenne questa opinione! Egli non ebbe incertezza, non esitò punto; egli la dedusse dalle stesse premesse dalle quali si deduce ordinariamente che la dominazione dell'uomo sulla donna è naturale. Egli opinava che vi erano nell'umanità, uomini di diversa natura, gli uni liberi, gli altri schiavi; che i Greci erano di natura libera, e le razze barbare, i Traci, e gli Asiatici di natura schiava.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





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