Pagina (55/161)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma i temperamenti che la pratica concilia, con la conservazione severa di una data forma di tirannia, in luogo di farne l'apologia, non servono che a dimostrare la forza colla quale la natura umana reagisce contro le istituzioni più vergognose, e la vitalità colle quali i sensi del bene, commisti a quelli del male, nella umana tempra si diffondono e propagano. Tutto quanto si può dire del dispotismo domestico, vale pel dispotismo politico. Tutti i re assoluti non si mettono mica al balcone per ricrearsi coi gemiti dei loro sudditi che si torturano, non tutti li spogliano degli ultimi brandelli delle loro vesti per mandarli poi a gelare sulla pubblica via. Il dispotismo di Luigi XVI non era quello di Filippo il Bello, di Nadir-Schah o di Calligula, ma era abbastanza cattivo per ispiegare la rivoluzione francese e farne scusare fino ad un certo punto gli orrori. Indarno si invoca il possente attaccamento di alcune mogli pei loro mariti; si potrebbero anche citare degli esempii cavati dalla schiavitù domestica. Nella Grecia, come a Roma, non era infrequente il caso di schiavi che perivano nei tormenti anzichè tradire i loro padroni. Durante le proscrizioni che seguirono le guerre civili dei romani si è notato che le donne e gli schiavi erano fedeli fino all'eroismo, mentre i figli sovente erano traditori. E tuttavia sappiamo con quanta crudeltà i romani trattavano i loro schiavi. Ma si può con ogni verità asseverare che, questi pronunciatissimi sentimenti individuali non raggiungono la loro massima bellezza altrove che sotto le istituzioni più atroci.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





Luigi XVI Filippo Bello Nadir-Schah Calligula Grecia Roma