ismo dove, le virtù del dispotismo, ed i suoi vizi ancora, sono copiosamente nudriti. La vita politica nei liberi stati sarebbe una scuola d'eguaglianza, ma la vita politica non occupa che una piccola parte della vita moderna, non penetra nelle abitudini giornaliere e non raggiunge i sentimenti più intimi. La famiglia costituita sopra basi giuste sarà la vera scuola delle libere virtù. Sarà sempre una scuola di obbedienza pei figli e di comando pei genitori. Ciò che fa d'uopo eziandio si è ch'essa sia scuola di simpatia nell'eguaglianza, di vita comune nell'amore, e dove il potere non sia tutto da un lato e l'obbedienza tutta dall'altro. Ecco ciò che vuol essere la famiglia pei parenti. Vi si imparerebbero allora le virtù che fanno d'uopo nelle altre associazioni; i figli vi troverebbero un modello dei sentimenti e della condotta che devono loro divenir naturali ed abituali, e che si cerca d'inculcar loro durante il periodo della loro educazione. L'educazione morale della specie non si adatterà mai alle condizioni del genere di vita, al quale tutti i progressi non sono che preparazione, finchè nella famiglia non si obbedirà alla stessa legge morale che normalizza la costituzione morale della umana società. Il sentimento di libertà quale può trovarsi in un uomo che ripone i suoi più vivi affetti sulle creature delle quali è assoluto padrone, non è l'amor vero e l'amor cristiano della libertà è l'amore della libertà tal quale esisteva generalmente presso gli antichi e nel Medio Evo, è un sentimento intenso della dignità e dell'importanza della propria personalità che fa sembrar degradante per sè un giogo, che non ispira orrore per sè medesimo e che si è dispostissimi ad imporre alli altri pel proprio interesse e per soddisfare la propria vanità.
| |
Medio Evo
|