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      Consideriamo le attitudini dello spirito che caratterizzano più sovente le donne d'ingegno, e son tutte proprie alla pratica e le si rivolgono. Si dice che la donna ha la facoltà d'intuire. Che cosa significa questo? L'intuizione è senza dubbio una veduta rapida ed esatta del fatto presente. Questa facoltà non ha che fare coi principi generali. Niuno arriva per intuizione ad afferrare una legge della natura, nè a conoscere una legge generale di dovere e di prudenza. Per questo bisogna raccogliere lentamente ed accuratamente dei fatti e poi compararli; e nè le donne, nè gli uomini d'intuizione brillano d'ordinario in questa parte della scienza, a meno però che l'esperienza necessaria non sia tale che possano acquistarla da per sè stessi. Poichè ciò che si chiama la loro sagacità d'intuizione è una facoltà che li rende idonei a raccogliere le verità generali che sono a portata della loro personale intuizione. Quando dunque il caso fa sì che le donne posseggano quanto gli uomini i risultati dell'esperienza altrui, per la lettura o l'istruzione, (mi servo pensatamente del vocabolo caso, perchè le sole donne istruite nelle cognizioni che rendono atti ai grandi affari, sono quelle che si sono istruite di per sè) esse sono meglio armate che la pluralità degli uomini degli strumenti, che fan riescire la pratica. Gli uomini, che han ricevuto molta coltura, sono esposti a trovarsi in difetto ed a non capir nulla di un fatto che si erge davanti a loro, essi non vi vedono sempre ciò che realmente vi si trova, essi vi vedono, quel che si è loro insegnato trovarsi.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161