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      Una donna si lascia di rado divagare dalle astrazioni. La tendenza abituale del suo spirito ad occuparsi delle cose separatamente piuttosto che in gruppi, e, quel che strettamente ritiene, il suo vivo interesse pei sentimenti delle persone che le fa di preferenza considerare in tutte le cose il lato pratico, il modo col quale le persone saranno impressionate, queste due disposizioni non l'inclinano a prestar fede ad una speculazione che dimentica gli individui e tratta le cose come se non esistessero che in vista di qualche entità imaginaria, pura creazione dello spirito, che non può ricondursi a sentimenti d'esseri viventi. Le idee delle donne sono dunque utili a dare realtà a quelle di un pensatore, come le idee degli uomini a dare estensione a quelle delle donne. Quanto alla profondità, che significa altra cosa che la larghezza, dubito assai che, anche attualmente, le donne abbiano comparativamente agli uomini qualche svantaggio.
      Se le qualità mentali delle donne, quali sono già, possono prestare questa assistenza alla speculazione, esse vi giuocano una parte ancora più grande quando la speculazione ha già fatto l'opera sua, e si tratta di applicarne i risultati. Per le ragioni suesposte, le donne sono incomparabilmente meno esposte a cadere nell'abbaglio comune agli uomini, di rimanere attaccati alla regola quando la regola non è applicabile, o ch'egli è necessario di modificarla nell'applicazione. Esaminiamo ora un'altra superiorità che si riconosce alle donne intelligenti: una prontezza d'impredimento maggiore assai che nell'uomo.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161