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      Si è sovente notato la facoltà che hanno le donne di fare il lavoro del pensiero in circostanze ed in momenti in cui l'uomo si dispenserebbe dal tentarlo, e che, fosse egli pure occupato di piccole cose, lo spirito d'una donna non può starsene ozioso come lo spirito dell'uomo lo è così spesso quando non è invaso da ciò che vuol considerare come l'affare della sua vita. L'affare della vita d'una donna è tutto; e quest'affare non può cessare di camminare più che non il mondo possa cessare di circolare.
      Ma, si dice, l'anatomia prova che gli uomini hanno una capacità mentale più grande delle donne: essi hanno il cervello più grosso. Rispondo dapprima questo fatto è contestabile. Si è lungi dall'aver constatato che il cervello di una donna sia più piccolo di quello dell'uomo. Se si cava questa conclusione unicamente da ciò, che il corpo della donna ha generalmente dimensioni minori di quello dell'uomo, è un modo questo di ragionamento che condurrebbe a strane conseguenze. Un uomo d'alta statura dietro questi principi, dovrebbe essere straordinariamente superiore per intelligenza ad un uomo piccolo, ed un elefante, od una balena, dovrebbero innalzarsi prodigiosamente al disopra dell'uomo. Il volume cerebrale varia molto meno che il volume del corpo od anche di quello della testa e non si può affatto concludere dall'uno all'altro. È certo che alcune donne hanno il cervello tanto sviluppato quanto qualsiasi uomo. A mia notizia, uno scienziato che aveva pesato molti cervelli umani, diceva, che il più pesante ch'egli avesse conosciuto, più pesante di quello stesso di Cuvier (il più pesante di tutti quelli il cui peso è riportato nei libri), era un cervello di donna.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





Cuvier