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      Debbo quindi far osservare che ancora non si conosce la relazione precisa che v'ha fra il cervello e le facoltà intellettuali, e che sussistono tuttavia su questo proposito molte controversie. Non è lecito dubitare che questa relazione sia strettissima. Il cervello è certamente l'organo del pensiero e del sentimento, e, senza arrestarmi alla grande controversia tuttora pendente della localizzazione delle facoltà mentali, ammetto che sarebbe anomalia ed eccezione a tutto quel che sappiamo della vita e dell'organizzazione, se il volume dell'organo fosse affatto indifferente alla funzione, se uno strumento più grande non desse una più grande potenza. Ma l'eccezione e l'anomalia non sarebbero meno grandi se l'organo non esercitasse la sua influenza che pel suo volume. In tutte le operazioni delicate della natura, fra le quali le più delicate sono quelle della vita (e fra queste quelle del sistema nervoso più di tutte l'altre) le differenze negli effetti dipendono tanto dalla differenza nella qualità degli agenti fisici, che nella loro quantità, e se la qualità d'un istrumento è attestata dalla delicatezza del lavoro che può fare, v'è molta ragion di pensare che il cervello ed il sistema nervoso della donna sono di una qualità più raffinata che il cervello ed il sistema nervoso dell'uomo. Lasciamo da parte la differenza astratta di qualità, cosa difficile a verificarsi. Si sa che l'importanza del lavoro di un organo dipende non solo dal suo volume, ma eziandio dalla sua attività, ed abbiamo la misura di questa nell'energia della circolazione interna dell'organo.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161