Non sarebbe sorprendente che il cervello dell'uomo fosse più grande e che la circolazione fosse più attiva in quello della donna. È altresì un'ipotesi che si accorda con tutte le differenze che ci presentano le operazioni mentali dei due sessi. I risultati che l'analogia ci farebbe aspettare da questa differenza d'organizzazione corrisponderebbero a qualcuno di quelli che osserviamo d'ordinario. Dapprima si potrebbe annunciare che le operazioni mentali dell'uomo saranno più tarde, che d'ordinario il suo pensiero non sarà tanto pronto quanto quello della donna e che i suoi sentimenti non si succederanno così rapidamente come in lei. I corpi più estesi impiegano maggior tempo a porsi in azione. D'altra parte il cervello dell'uomo messo in gioco in tutta la sua forza darà più lavoro. Egli persisterà di più nella linea da principio adottata; durerà maggior fatica per passare da un modo d'azione ad un altro; ma nell'opera intrapresa potrà lavorare più a lungo con minor dispendio di forza, o senza fatica. Non vediamo noi infatti che le cose nelle quali gli uomini vincono le donne, sono quelle che richieggiono perseveranza nella meditazione, e che, per così dire si martelli una stessa idea, mentre le donne fanno meglio tutto quel che deve farsi rapidamente? Il cervello di una donna è più presto affaticato e più presto
esausto; ma giunto al grado di esaurimento, rientra più presto in possesso di tutta la sua forza. Io ripeto che queste idee sono affatto ipotetiche; io non intendo che indicare una via di ricerche.
| |
|