In tutte le cose nelle quali hanno avuto il tempo necessario, specialmente nella parte nella quale han lavorato da lungo tempo, la letteratura (prosa o versi) senza raggiungere il primo rango, le donne hanno fatto tanti eccellenti lavori ed ottenuti tanti successi quanti se ne potevano sperare, tenuto atto del tempo e del numero dei competitori. Se risaliamo ai tempi primitivi, quando pochissime donne si provavano in letteratura, vediamo che alcune vi hanno ottenuto un successo notabile. I Greci hanno sempre contato Saffo fra i loro grandi poeti, e ci è ben lecito supporre che Mirti che, dicesi, insegnò la poesia a Pindaro, e Corinna che vinse cinque volte sopra di lui il premio dei versi, dovevano aver avuto merito sufficiente perchè si sia potuto porle a fronte a questo gran poeta. Aspasia non ha lasciato scritti filosofici, ma si sa che Socrate le chiedeva delle lezioni e dichiarava d'averne approffittato.
Se consideriamo le opere delle donne nei tempi moderni, e se le confrontiamo a quelle degli uomini, sia in letteratura, sia nelle arti, l'inferiorità che vi si trova si riduce ad un solo punto, ma importantissimo, il difetto di originalità. Non parlo di un difetto assoluto, poichè ogni produzione di qualche valore ha una propria originalità, è una concezione dello spirito essa stessa, non una copia di qualche altra cosa. Vi sono molte idee originali negli scritti delle donne, se per queste parole s'intende che esse non le hanno prese ad imprestito, e che le han formate colle loro proprie osservazioni e col loro proprio spirito.
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