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      Se niuna donna è ancora divenuta un gran filologo, qual donna ha studiato il sanscrito, lo slavo, il gotico d'Ulphila, lo zend Avesta? Nelle quistioni stesse di pratica, vediamo quanto vale l'originalità dei genii ignoranti. Essi inventano di nuovo sotto una forma rudimentale, ciò che è già stato inventato e perfezionato da una lunga serie di inventori. Quando le donne avranno ricevuto la preparazione della quale tutti gli uomini hanno bisogno per divenire eccellenti con originalità, sarà tempo di giudicare dietro esperienza se esse possono o non possono essere originali.
      Accade spesso senza dubbio che una persona, che non ha studiato a fondo ed accuratamente le idee che altri ha emesse su un argomento, ha per effetto di naturale sagacia, un'intuizione felice ch'ella può suggerire, ma che non può provare, e che tuttavia, maturata, può dare un incremento considerevole alla scienza. In questo caso stesso, non si può mettere questa intuizione a profitto nè renderle la giustizia che le è dovuta, prima che altre persone fornite di cognizioni preliminari non se ne impadroniscano, la verifichino, gli diano una forma pratica o teorica, e la mettano al posto che le compete fra le verità della filosofia e della scienza. Forsechè si suppone non accadere alle donne d'avere di queste felici idee? Una donna intelligente ne ha un numero immenso. Esse vanno per lo più smarrite per mancanza di un marito o di un amico che possegga l'altra cognizione, possa apprezzare queste idee al loro valore, e produrle nel mondo; ed anche allora che si dà questa felice circostanza, l'idea passa piuttosto per essere di quello che la pubblica che non del suo vero autore.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





Ulphila Avesta