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      Ora sia per una causa artificiale, sia per una causa naturale, le donne non hanno mai questa sete di fama. La loro ambizione si circoscrive generalmente nei limiti più angusti. L'influenza ch'esse cercano non si estende al di là della cerchia che le circonda. Quel ch'esse vogliono è piacere a quelli che vedono coi loro occhi, è esserne amate ed ammirate, ed esse s'accontentano quasi sempre dei talenti, delle arti, e delle cognizioni che vi bastano. È un tratto di carattere di cui bisogna necessariamente tener conto quando si giudicano quali sono. Io non credo affatto che ciò sia inerente alla loro natura; ma che sia piuttosto il normale risultato delle circostanze. L'amor della fama negli uomini riceve incoraggiamenti e ricompense: «disprezzare il piacere e vivere nel lavoro per amor della fama, è, si dice, proprio delli spiriti nobili, forse la loro ultima debolezza», e vi si è spinti perchè la fama apre l'accesso a tutti gli oggetti dell'ambizione, compreso il favore delle donne; mentre alle donne tutti questi oggetti saranno sempre interdetti, ed il desiderio della fama, è per loro sfrontatezza. Inoltre come potrebbe farsi che tutti gli interessi delle donne non si concentrassero sulle persone che formano il tessuto della loro vita di tutti i giorni, quando la società ha prescritto che tutti i di lei doveri avrebbero quelle per oggetti, e prese delle misure perchè tutta la felicità delle donne ne dipendesse? Il natural desiderio di ottenere la considerazione dei nostri simili è tanto forte nell'uomo quanto nella donna, ma la società ha disposte le cose in modo che la donna non può nei casi ordinari arrivare alla considerazione, che pel tramite del marito o dei suoi parenti di sesso maschile, e la donna si espone a perderla quando si mette personalmente in vista, o si mostra in altra forma che come accessorio dell'uomo.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161