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      L'individuo meno capace di apprezzare l'influenza che esercitano sullo spirito di una persona la sua posizione nella famiglia e nella società e tutte le abitudini della vita, deve trovarvi senza fatica la spiegazione di quasi tutte le differenze fra li uomini e le donne comprese quelle che dinotano una qualunque debolezza.
      Le differenze morali, se per queste parole s'intendono quelle che hanno rapporto colle facoltà affettive per distinguerle dalle intellettuali, sono secondo l'opinione generale a vantaggio delle donne. Si afferma ch'esse valgono più degli uomini; vana formula di cortesia che deve chiamare un amaro sorriso sulle labbra di ogni donna di cuore, dacchè la sua situazione è la sola al mondo nella quale si reputi migliore un ordine di cose che subordina il migliore al peggiore. Se queste sciocchezze sono utili a qualche cosa è a dimostrare che gli uomini conoscono l'influenza corruttrice del potere, è la sola verità che la superiorità morale delle donne, se esiste, provi e metta in luce. Convengo che la servitù corrompe meno lo schiavo che il padrone, salvo quando sia spinta fino all'abbrutimento. È meglio per un essere morale, subire un giogo, fosse pur'esso un potere arbitrario, che non esercitare questo potere senza controllo. Le donne, dicesi, cadono più di rado sotto i colpi della legge penale, ed occupano minor posto nelle statistiche dei delitti. Io non dubito che non si possa dire altrettanto degli schiavi negri. Coloro che stanno sotto l'altrui autorità, non possono commetter sovente delitti se non è dietro comando e pel servizio dei loro padroni.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161