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      Queste persone non sanno quanto, in un giovinetto allevato diversamente, la nozione, della sua superiorità sopra una ragazza germoglia per tempo, ingrandisce, e si fortifica, a misura che egli ingrandisce e si fortifica; esse ignorano come uno scolaro l'inculca ad un altro, come un giovine impara presto a sentirsi superiore a sua madre, a credere di doverle dei riguardi, ma nessun rispetto reale; con qual maestoso sentimento di superiorità egli si sente come un sultano sulla donna che ammette all'onore di dividere la sua esistenza. Forsechè non è a figurarsi che tutto questo non corrompe l'uomo tutt'intiero e come individuo e come membro della società? Accade qui come di un re ereditario che si crede migliore di tutti perchè nato re, o di un nobile perchè nato nobile. Il rapporto di un marito colla sua moglie assomiglia molto a quello di un signore col suo vassallo, salvo la differenza che la donna è tenuta a maggior obbedienza verso il marito, che altre volte il vassallo verso il suo signore. Che il carattere del vassallo divenisse migliore o peggiore per effetto di questa subordinazione, chi non vede che il carattere del signore diveniva peggiore, sia ch'egli venisse a considerare i vassalli come inferiori a lui, sia ch'egli si sentisse posto al disopra di persone dabbene al par di lui senza averlo meritato, ed unicamente, come dice Figaro, per aver fatto la fatica di nascere? Il culto che il monarca od il signore feudale rendevano a sè stessi ha il suo riscontro in quello che il maschio rende a sè stesso.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161

   





Figaro