Pagina (132/161)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Allora il piccol numero di persone che compongono la parte eletta dei due sessi, e che sono capaci non solo di comprendere gli atti ed i pensieri altrui, ma ancora di pensare e fare qualche cosa da sè stessi, potrebbero agevolmente perfezionare, ed addestrare le loro attitudini in un sesso come nell'altro. L'estensione della sfera d'attività delle donne avrebbe il felice risultato di elevare la loro educazione a livello di quella dell'uomo, e di farle partecipare a tutti i progressi. Ma indipendentemente da questo, il solo abbassamento della barriera sarebbe per lui stessa un insegnamento del più alto valore. Quand'anche non si facesse che rigettare l'idea che i più alti soggetti di pensiero e d'azione, che tutto ciò che è di generale interesse e non unicamente d'interesse privato, è l'affare dell'uomo, che è d'uopo stornarne le donne, interdirne loro la maggior parte e tollerare, senza incoraggiarle, ch'esse tocchino al resto; quand'anche non si facesse che dare alle donne la coscienza d'esser persone come l'altre, avendo al par dell'altre dritto a scegliere la loro carriera, trovandovi le stesse ragioni di interessarsi a tutto ciò che interessa gli uomini, potendo esercitare sugli affari umani la parte d'influenza che appartiene ad ogni opinione individuale, si partecipi o non alla loro gestione, questo solo produrrebbe una enorme espansione delle facoltà delle donne, ed in pari tempo si allargherebbe la portata dei loro sentimenti morali.
      Non solo si vedrebbe accrescere il numero delle persone di talento proprie al maneggio delli affari umani, che certo non ne sono ora talmente provvisti in oggi che possano far senza del contingente che la metà della specie umana potrebbe fornire, ma l'opinione delle donne avrebbe un'influenza migliore piuttosto che un'influenza più grande sulla massa generale dei sentimenti e delle credenze umane.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161