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      Una volta guarito questo male quali che siano le altre differenze di gusti che dividono ancora gli sposi, vi sarebbe, in genere, unità ed unanimità sulle questioni che toccano ai grandi interessi della vita. Quando i due s'interessano parimenti a questi grandi oggetti, si prestano mutua assistenza, s'incoraggiano l'un l'altro in tutto quel che li concerne mentre le altre questioni nelle quali i loro gusti differiscono sembrano loro accessori; vi ha una base per un'amicizia solida e duratura, che farà che in ogni cosa, tutta la vita durante, ciascuno degli sposi preferirà il piacere dell'altro al proprio.
      Io non ho considerato che la perdita della felicità e dei beni dell'unione coniugale, che risulta dalla semplice differenza tra la moglie ed il marito: ma v'è una cosa che aggrava prodigiosamente le male tendenze della dissomiglianza, è l'inferiorità. La semplice dissomiglianza quando non consiste che in differenze fra qualità buone, può fare un bene maggiore, favorendo lo sviluppo dei coniugi l'uno per l'altro, che non portare del male per lo sconcerto del loro benessere. Quando ciascuno degli sposi rivalizza coll'altro, desidera d'acquistare le qualità particolari che gli mancano, vi fa degli sforzi, la differenza che sussiste fra essi non produce una diversità d'interessi, ma rende l'identità d'interesse più perfetta, ed ingrandisce la parte che ciascuno gioca nella felicità dell'altro. Ma quando l'uno dei due sposi è di molto inferiore all'altro, nella intelligenza ed in educazione, e che non cerca attivamente coll'assistenza dell'altro di innalzarsi al suo livello, l'influenza intera dell'unione intima sullo sviluppo di quello che è superiore è funesta, e più funesta ancora, in un'unione felice che in una unione infelice.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161