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      Non impunemente il più intelligente si condanna a vivere con chi gli è molto inferiore, che sceglie per suo intimo ed unico compagno. Ogni compagnia che non eleva, abbassa; e più è famigliare ed intima, e più ha questo risultato. Un uomo realmente superiore comincia quasi sempre a perdere del suo valore quando è re della sua società. Il marito unito ad una donna inferiore a lui, è sempre re nella sua società la più abituale. Da una banda il suo amor proprio è sempre appagato, dall'altra, egli adotta insensibilmente le maniere di sentire e di giudicare di spiriti più volgari e limitati. Questo male differisce da quelli che abbiamo finora esaminati in quanto tende ad aumentare. L'associazione degli uomini colle donne nella vita di ciascun giorno, è ben più stretta e completa che altre volte. Dapprima gli uomini attendevano fra loro ai piaceri ed alle occupazioni di loro scelta, e non davano alle donne che una piccola parte della loro vita. Oggi i progressi della civiltà, e la reazione che l'opinione ha fatto contro i passatempi grossolani, e gli eccessi della tavola che riempivano poco stante gli ozi della pluralità degli uomini, ed aggiungiamo pure il raffinarsi dei sentimenti moderni sulla reciprocanza dei doveri che legano il marito alla moglie, hanno condotto l'uomo a chiedere alla sua casa ed alle persone che l'abitano i piaceri e la compagnia di cui ha bisogno; d'altro lato il genere ed il grado di perfezionamento che s'è operato nell'educazione delle donne le ha rese in una data misura capaci di servir da compagne ai loro mariti nelle cose dello spirito, lasciandole nella pluralità dei casi irrimediabilmente inferiori.


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La servitù delle donne
di John Stuart Mill
Carabba Editore Lanciano
1932 pagine 161