- Quattro! mormorò.
- Ecco i nostri grandi argomenti nella lotta per la rivendicazione dei nostri diritti e nella campagna che meniamo contro ogni tirannide! disse l'uomo dagli occhi grigi e fissò l'altro in volto. Il suo sguardo gli penetrò attraverso gli occhi fin nel cuore, procurandogli un disagio grande, un malessere acuto, che invano cercò di vincere.
- Quando? domandò scuotendosi.
- È inutile che te lo dica.
- Perchè?
- Non hai coraggio! disse l'uomo dalla veste cinese con sprezzo.
L'altro si eresse sulla persona; lo sguardo divenne più strano che mai; le chiazze assunsero una tinta quasi scarlatta.
- Del vile a me! A me che ho sacrificato tutto al nostro ideale; che odio con infinito livore ogni tiranno, il governo, la chiesa, l'aristocrazia, i ricchi, ed anche tutti i papi del partito socialista! Del vile a me, che ho troncato la mia carriera, che mi sono logorato la salute, che ho..... esclamò con un fare tragico.
L'altro lo interruppe con un gesto di disprezzo.
- Meno chiacchiere! Hai davvero coraggio? gli domandò.
- Sì.
- Quante?
L'altro fece un gesto di terrore.
- Io?
- Se non sei vile.
- Non lo sono.
- Vuoi?
- Sì.
- Quante?
- Una.
- E vada per una. Domani!
- Il giorno di Natale! esclamò l'altro, scuotendosi.
Un sorriso di scherno errò sulle pallide labbra del primo.
- Il Natale t'impone? domandò.
- Certi ricordi.....
- Di antiche debolezze, delle quali dobbiamo vergognarci, Io una e tu una. Dove vuoi? Nella chiesa, durante la Messa, o tra la folla che passeggia?
- Tra la folla. E tu?
- Io in chiesa.
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Natale Natale Messa
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