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      E mentre guardava quelle fiamme pensava ai delitti della chiesa, al danno infinito che il cristianesimo ha recato all'Italia, ad ogni singolo italiano ed anzi ad ogni uomo; ed il suo odio giganteggiava......
      Domani!
      Si spogliò rapidamente e si cacciò sotto le coltri.
      Domani!
     
     
     
     
     
      I.
     
      Lo schiavo
     
      L'infinita estensione del deserto. Un mare di sabbia gialla, profonda, calda, infuocata, dalla quale escono, simili alle isole nel mare, delle rocce nude, brulle, dalle forme fantasiose, strane, le quali riflettono i cocenti raggi del sole, aumentano il calore di altiforno ed accecano quel povero uomo il quale cavalca stanco, sfinito, sul suo destriero, stanco, sfinito esso pure. Il cavaliere non ne può più.
      È un magnifico esemplare della razza camita, come essa si è conservata pura nelle regioni settentrionali dell'Africa; il color della pelle è bruno, come antico rame; i lineamenti del volto dolci e non sgradevoli; la fronte bassa, l'occhio infossato, gli zigomi leggermente sporgenti; le grosse, tumide labbra hanno il colore del corallo, i capelli sono crespi, la persona grande, forte, bella, tutta nervi e muscoli, una figura regale, un uomo, il quale sembra chiamato al dominio. Ed il vestito è quello di un uomo che può, di un dominatore. I sandali sono di cuoio finissimo, rosso; i calzoncini corti di pelle concia, elegantissimi; il petto è ignudo, ma dalle spalle gli pende un prezioso mantello azzurro, di lana finissima, orlato di porpora, di vera porpora, preziosa come la imperiale. Ha anella di oro alle braccia muscolose, ed anella alle dita, mentre il capo è coperto da un drappo prezioso, multicolore, che gli svolazza dalle spalle.


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I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





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