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      Cercherò il mio pedagogo. Chissà? Ha salvato forse la vita, e lo interrogherò..... Ma che vado io sognando? Posso occuparmi di filosofia e di cose di pensiero, mentre la patria arde e il petto di noi, che siamo rimasti in vita, non deve palpitare che di una sola brama, di un desiderio unico: della brama della vendetta?
      Sì, vendetta di te, Federico! Finchè un milanese resterà in vita vivrà un vendicatore. Vendetta per la patria distrutta, per le nostre case incenerite, per l'aratro, tirato sulle rovine di Milano, per il sale sparso nei solchi; vendetta per i nostri genitori uccisi, per le nostre sorelle violate, trascinate in dura prigionia; vendetta per tanti delitti commessi, per questa nostra patria violata, esecrata; vendetta per l'Italia che piange, che geme, che non vuole portare lei, la regina del mondo, pesanti catene di duro servaggio; vendetta per tanti morti! - esclama il giovane, scuotendo il pugno chiuso verso il cielo, mentre il suo sguardo contempla le rovine che si presentano al suo sguardo; rovine dolorose, terribili e sconfinate: rovine di case, di palazzi, di chiese; sì, anche di chiese, perchè alcune chiese soltanto vennero risparmiate e altre furono distrutte esse pure. Le rovine di una intera città, punita soltanto perchè voleva conservare la propria libertà ed essere padrona a casa sua; perchè, come non voleva disturbare nessuno, così non voleva venir disturbata; perchè voleva conservare Roma al Papa e l'Italia agl'italiani.
      La presa, l'incendio, la distruzione di Milano!


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I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





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