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      Sant'Ambrogio! Alessandro, Alessandro!
      Alza con fatica la testa morente. Vede le truppe tedesche allontanarsi in una vertiginosa fuga. Il carroccio si avanza maestoso, solenne; le bandiere trionfanti svolazzano vittoriose al vento.
      Alessandro! Sant'Ambrogio! esclama giulivo.
      È l'ultimo grido che esce dalle sue labbra; l'affanno diventa sempre più forte; le immagini delle cose che lo circondano si scoloriscono; è la morte che s'avvicina...
     
     
     
     
      Secondo intermezzo
     
      Le campane della cattedrale suonano a festa. È la consacrazione. Sul sacrosanto altare si ripete il grande prodigio di Betlemme. Il Verbo incarnato vi discende sotto le specie di candido pane ed il sacerdote alza, tra nubi d'incenso, la bianca Ostia e la mostra al popolo, il quale l'adora riverente.
      Mirabile degnazione del Verbo! A Betlemme cela i bagliori della sua divinità sotto la natura umana assunta; sull'altare la divinità gloriosa e la umanità trasfigurata, il corpo glorificato e l'anima beata, sotto le sacrate specie.
      Molti fedeli comprendono la poesia del grande istante, fissano commossi la sacra particola e più d'uno piange.
      Il suono delle campane è giunto anche nella sua stanza ed egli si desta. La camera è buia.
      - Maledette campane! è il primo pensiero che gli si affaccia, e poi ricorda, colpito, stupito, ammirato; ed il ricordo gli desta un grande spavento, un infinito disagio.
      - Non è vero! - esclama. - Non è vero!
      Allunga il braccio e chiude la corrente elettrica. La stanza viene inondata da una luce intensa, bianchissima, che lo abbarbaglia per un istante.


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I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





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