Camminava sulla via polverosa:, lunga, sotto la sferza del sollione, e fremeva pensando ai francesi, a Napoleone, all'umiliazione d'Italia, divenuta schiava dei francesi; pensava ai tanti principi e sovrani, i quali s'inchinavano avanti all'usurpatore, non sapevano insorgere alla difesa dei loro sudditi; pensava all'imperatore d'Austria, il quale aveva dato sua figlia in concubina all'imperatore; pensava e fremeva.
Nessuno sapeva insorgere, contro l'usurpatore, alla difesa dei diritti del popolo schiacciato, maltrattato, oppresso, privo di alcun diritto; nessuno era capace di alzare la voce e di ricordare a Napoleone... Che cosa?
Un ufficiale francese viene a spron battuto verso di lui, che si trova ad un crocevia e gli domanda con accento imperioso in un pessimo italiano:
- Quale via conduce al villaggio di....
Egli si sente bollire il sangue alla vista di quell'uniforme; ricorda la moglie, che giace malconcia, pesta a casa, sopra un pugno di fieno; ricorda le schiene piagate dei propri figli innocenti: sente un ribrezzo, un orrore dell'uniforme, uno sdegno infinito, e risponde:
- Non lo so.
Per tutta risposta l'ufficiale gli tira il frustino un paio di volte sulla testa, sulle spalle. Egli freme dalla rabbia; muggisce come un toro; è la prima volta, che una frusta sfiorasse le sue spalle; e questa è una frusta francese; spicca un balzo, vuole afferrare la frusta, strapparla dalle mani dell'ufficiale e misurargliela in collo. Non pensa alle conseguenze di un tale agire; non le valuta in quell'istante; ma anche se le avesse valutate a pieno non avrebbe agito diversamente.
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