Una simile offesa!
Ma l'altro dą di sprone al cavallo e si allontana ridendo.
Egli lo minaccia nell'impotente collera col pugno chiuso e continua verso la cittą.
Alcuni carri passano: carri grandi, onusti di quadri in cornici d'oro; di volumacci enormi. I quadri sono esposti alla polvere; soffrono certo danno; le tele sono vecchie; la pittura s'impalta qua e lą. Quadri magnifici, d'infinito valore. Con quanto riguardo non erano stati conservati in qualche chiesa, in qualche palazzo, in qualche galleria privata, ed ora venivano trascinati lontano, lontano. Dove?
Egli chiede ad uno dei carradori, che camminava a piedi, a fianco dei cavalli, e bestemmiava perchč c'era un po' di salita, le bestie stanche trovavano difficoltą di procedere ed essi avevano dovuto scendere per alleggerir il carico:
- Dove andate?
- A Parigi.
- Parigi č lontana.
- Ci si arriva.
- Gią. Si arriva anche nell'inferno, che č pił lontano o magari pił vicino - pensņ. - Donde venite?
- Da Roma.
- E questa roba?
- Bottino di guerra. Hanno dato il sacco al Vaticano ed alle chiese. Quadri levati di lą. Dicono che queste vecchie tele abbiano valore. Io preferirei, se fossi Napoleone, una botte di quel vino soave che beve il Papa. Anche questi libri vennero presi in Vaticano. Pesano quintali e non capisco il valore che hanno.
Gli si stringe il cuore. Bottino italiano che va all'estero. Le cose pił belle d'Italia che vanno a finire a Parigi.
Povera Italia! egli prova un dolore infinito, come se gli avessero catturato la mamma; povera vecchia mamma; riposa da anni nel camposanto! se glie l'avessero derubata, portandole via i vestiti ed i pochi gioielli, per adornare con quelli una donna, che gli era stata sempre nemica, che egli doveva odiare.
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