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      I preti facevano suonare le campane per attirare i fedeli alle loro rappresentazioni sceniche, alle loro fatiche particolari di quella giornata, ed i fedeli ne ascoltavano la voce sonora. Quella voce doveva diventare però loro fatale. Quella mattina, alle dieci, nella cattedrale......
      Le campane suonano, suonano, perchè è Natale.
      Natale! Il mondo è ancora sì sciocco di festeggiare il Natale, ed anche Narciso Rossi, ier sera, si era lasciato sedurre da questo ricordo.
      Narciso Rossi! Sarebbe venuto quella mattina, come aveva promesso, a prendere le due bombe? Non lo dubitava, abbenchè fosse sempre possibile che si fosse lasciato sedurre dalla poesia del Natale, Oh questa Chiesa cattolica! Egli sentiva di odiarla. A venti secoli dalla sua fondazione; antica come era; combattuta da tutte le menti più elette; dimostrata falsa nelle sue dottrine e perniciosa nei suoi effetti, essa suscitava tuttavia un fascino, che egli non si sapeva spiegare, ed al quale soccombevano molti. Le sue dottrine bugiarde; il suo simbolismo ridicolo, trovano ancora degli ammiratori, persone che le accettano e seguono, in pieno secolo ventesimo.
      Bisognava farla finita col cristianesimo; faceva duopo distruggere questo errore micidiale, che aveva recato tanto danno all'Italia ed all'umanità.
      Ma mentre è arrivato a questo punto nella sua meditazione, ricorda i sogni della notte passata.
      Che notte, che notte! Non la dimenticherà mai più!
      Ha vissuto, in un paio di ore, molti anni di vita, in varie epoche della storia d'Italia.


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I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





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