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      Era stato principe africano, schiavo, condannato al Circo, e Nerone; agricoltore, lavoratore del dolce suolo natio, rivoluzionario comunardo.
      Ricordava i sogni con una spaventosa chiarezza. Avevano durato pochi minuti cadauno(14); l'orologio era là ad attestarlo; si era coricato la vigilia di Natale ad ora tarda, ed allora erano le prime ore del Natale stesso. Eppure egli ricordava quella serie di lunghi fatti; la fuga nel deserto, la cattura, la marcia, gli anni di schiavitù, la traversata del mare, i mesi passati come Cesare e come agricoltore. Quelli erano stati mesi e mesi di una vita fittizia, nel sonno, ma pure mesi e non istanti. Aveva fatto viaggi, per pensare soltanto ai quali si richiede molto del tempo.
      Come mai una vita di mesi ed anzi di anni può venir ristretta nel breve spazio di pochi minuti?
      Lo aveva chiesto a molti, ma nessuno aveva saputo dargli risposta. La vita del sogno è così misteriosa.
      Ricorda la spiegazione datagli la sera innanzi da Narciso Rossi.
      - La vita del sogno è qualche cosa di straordinario. L'anima vive allora, di spesso, mesi ed anni in un solo minuto secondo. Questo mi prova, che la sua vita è del tutto diversa da quella del corpo e che perciò misura il tempo in un modo diverso. Nella vita del corpo esso si misura da aurora a tramonto, a giorni, mesi, ed anni; nell'altra vita invece...
      Una spiegazione che non spiegava nulla, perchè per spiegare un mistero ricorreva ad un altro mistero; per spiegare come nel sogno un evento lunghissimo non richieda che pochi secondi di tempo ricorreva ad un mistero, ancora più difficile a venir compreso; ricorreva ad un'anima spirituale ed immortale, diversa dal corpo e da lui così distinta, da poter vivere senza di lui, ciò che è un assurdo.


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I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





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