Pagina (127/134)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Egli mutò rapidamente pensiero. Aveva deciso di soprassedere a quel getto; di attendere un istante più opportuno. La sua prudenza gli aveva suggerito questo. Aveva preso questa decisione dopo un esame maturo e prudente, ed ora bastò quello scritto, bastò la tema di venir creduto vile, per fargli mutare pensiero.
      - Non avrà il gusto di rimproverarmi la sua viltà! - disse, e prese la rapida decisione di attuare il suo progetto e di diventare, quella mattina ancora, assassino e omicida.
      La ragione gli diceva: Attendi, attendi! Ma egli ne faceva tacere con violenza la voce.
      La coscienza gli diceva: Bada che fai contro la luce; ed i suoi sogni si ergevano maestosi, terribili, avanti a lui e gridavano: Tu agisci male; tu inganni la tua coscienza; la Chiesa non ha mai avversato la vera libertà, non è nemica d'Italia.
      Il suo falso amor proprio fece tacere anche questa voce. Non gli riuscì di ridurla al silenzio; pure la soffocò dicendo a se stesso: Non essere vile!
      Prese posto al tavolo e scrisse a Narciso Rossi. Gli scrisse parole molto amare, di grande rimprovero per la sua viltà senza nome.
      Vile, che non sai mantenere una promessa!
      Vile, che non sai sacrificarti per un ideale!
      Vile, che paventi le conseguenze di un'azione, che riconosci doverosa e giusta!
      Vile, vile! Ora e sempre vile!
      Sii maledetto, da chi va a morire per il suo ideale; va a morire solo, perchè ti rifiuti; va a morire colla certezza, che il suo sacrifizio non porterà lo isperato frutto, perchè tu gli neghi la tua cooperazione!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I sogni dell'anarchico
di Ugo Mioni
Libreria Artiginelli Milano
1922 pagine 134

   





Attendi Bada Chiesa Italia Narciso Rossi