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      Il mare l’è via publica e aperta campagna, per mezo del quale vengono e vanno tutti gli trafichi e mercanzie, che da varie parti in essa si partono; l’è diligentissimo tributario e somministratore di quanto fa bisogno per il notrimento e sostegno di tanta patria. Percioché (oltra la infinita copia de’ pesci, che di giorno in giorno egli le porge) non producendo ella in sé cosa alcuna, dal continuo concorso dei navili, che con ogni sorte di provision opportuna, per via di esso quivi concorrono, è proveduta abondantissimamente di tutte le cose necessarie al vivere umano. Questa città però è differentissima da tutte le altre ed è nuova e maravigliosa opera della man di Dio; e sì per questo, come per molte rare e sopranaturali eccellenze in nobiltà e dignità avanza tutte le altre città del mondo, così antiche come moderne, onde drittamente può chiamarsi Metropoli dell’universo. La pompa e grandezza di questa terra è inestimabile, le sue ricchezze non hanno fine, la sontuosità delle fabriche, la splendidezza del vestire, la libertà del vivere e l’affabilità delle persone quanto sia rara e stimata, non si può imaginar, né descrivere. E cara e stimata Venezia e insieme è amata e temuta; ed è gran cosa, come a tutti piaccia l’abitarvi; che ogni persona, venga di che luogo esser si voglia, come un tratto gusta la dolcezza del suo vivere, par che non se ne sappia più partire. Di qua viene che in lei sono persone de tutti i paesi; e come tutte le membra ed arterie del corpo nostro hanno corrispondenza col cuore, così tutte le città e parti del mondo hanno corrispondenza con Venezia.


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
pagine 220

   





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