All’incontro è molto lodato qualunque con poche forze si difende, benché da pochi nemici, avendone non solo attorno ma ancora in casa e gli vince e discaccia; poiché, o per la qualità dell’assedio, o per la lunghezza del tempo, non manca di passar pericolo di restar preso alla fine; di modo che e per natura e per volontà proviamo le donne esser migliori de gli uomini».
«Certo - disse Lucrezia - che voi Corinna v’ingannate. Dio volesse, che la cosa passasse della maniera che voi dite, che le donne fossero così costanti, che gli uomini stariano più in cervello; ma anzi perché hanno la pratica che siamo troppo facili e pieghevoli perciò si pongono all’impresa di solecitarci e tanto tentano, tanto importunano, che al fine ne riportano la vittoria d’alcuna; il che non occorrerebbe, se le donne fessero da donne ed alla bella prima dessero loro quella repulsa che si conviene; perché quando veramente una donna vuole, sa e può con un cenno solo levarsi d’attorno qualunque amante per importuno e sfacciato che sia».
«V’ingannate ben più voi Lucrezia - ritolse Corinna - con dir per ciò contra le donne, quasi che elle diano occasion a gli uomini temerari d’insidiarle, che anzi sono essi l’origine e cominciamento d’ogni male, poiché non è dubbio che le donne sono come la pietra focaia, la qual benché in sé chiuda il fuoco, non lo scuopre però mai, se alcuno con l’azzalino non la percuote più e più volte. Se adunque gli uomini co ’l moto proprio sono causa efficiente e cagion principale di svegliar in loro i sensi, come ogni dì si vede e tanto le instigano e molestano, perché deono elle esser incolpate di ciò che fanno sforzatamente?
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Lucrezia Corinna Lucrezia Corinna
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