E perché si dice che rimossa la causa si remove l’effetto, da ciò nasce che l’uomo ci ama tanto, quanto ci desidera e però mancato che è in lui il desiderio, che è causa di quel vano amor o per averlo conseguito o per non lo poter conseguire, viene a mancar insieme l’amor che è l’effetto di quella causa. Dove se all’incontro noi amiamo, l’amor in noi è causa e padre ed il desiderio è il figliuolo ed effetto di esso; e sì come può esser il padre senza il figliuolo e la causa senza l’effetto, ma non il figliuolo senza il padre, né l’effetto senza la causa, così nell’uomo può star desiderio senza amore, ma non amore senza desiderio; ma per la contrario nella donna è amor senza desiderio, ma non può star desiderio senza amore».
«Forse - disse Verginia - non ci amano gli uomini perché non lo meritiamo, se ben voi e Cornelia allegate che sia il contrario, io non lo credo, se non mi rendete la ragione e non la provate con gli essempi».
«È da vedere - rispose Corinna - se per ciò lo fanno essi. Già avemo inanzi provato che in tutti i conti, in virtù, in dignità, in bontà ed in mille parti siamo lor superiori ed essi inferiori a noi, però io non so discernere la cagione perché non ci amino, se non, come dianzi ve dissi, per esser la lor natura tanto disamorevole ed ingrata, che poco vi ponno l’influenze celesti ed anco per grande invidia che hanno al nostro merito, come già dicemmo; il che molto ben essi conoscono e si veggiono essi pieni d’errori, da’ quali in tutto vanno essenti le donne ed in quel cambio sono ornate di ogni bella virtù; e che sia vero, per provarlovi, trovasi manifestamente che nelle donne in vece de ira vi è mansuetudine e prudenza, di gola temperanza, di superbia umiltà, di sfrenatezza continenzia, di discordia pace, di odio amore ed in somma, ogni sorte di virtù morale e liberale è, e può esser nelle donne, più che ne gli uomini».
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Verginia Cornelia Corinna
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