Se l’uomo ha pace co ’l prossimo camina sicuro, mangia sicuro e dorme sicuro ed il tutto opera con quiete dell’animo e riposo della sua vita; per questi rispetti dovrebbe sforzarsi l’uomo per vivere pacificamente, per non s’aggiunger miseria da se stesso alle molte miserie che apporta da sé il mondo e non voler per ogni cosuccia e bagatella inimicarsi con le persone e sopportare qualche cosetta, dissimulando l’imprudenzia altrui, commiserando la sciocchezza di chi vive alla cieca e far ogni suo sforzo per schivar rissa e scandali e star in concordia e pace più che può. Chi vive in pace vive in un certo modo in Dio, essendo che in paradiso non vi è altro che pace e carità; e Dio benedetto è la pace e la carità, e ’l paradiso istesso insieme. Dicono alcuni ritrovarsi alcune cose naturali che hanno virtù di mantener concordia e pace, altre che pongono discordia».
«Oh per questa discordia - disse Cornelia - ogni cosa va in desolazione; per la disunion de gli uomini, le guerre suscitano».
«Oime - aggiunse Corinna - le provincie e le famiglie s’esterminano, gli stati si mutano e i popoli si consumano. Nell’aria le contrarietà cagionano tuoni e saette; le tempeste nel mare e i terramoti nella terra».
«Oh - disse allora Elena - mi fate sovenir di quello dell’anno passato, a proposito di terramoto; lo sentisti voi altre?».
«Oh signora sì - risposer le donne - e quanta paura ne avemo preso». Così ragionando sopra di ciò, Elena seguì:
«Da che pensate voi cara Corinna, che si generino questi terramoti?
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