E poi vi sono de i luoghi, c’hanno forse miglior aria dove vanno che onde si partono; con tutto ciò vedete bene che molti si amalano».
«Se non vi fussero tanti pericoli nel far questi viaggi, sarebbe - disse Leonora - un gran piacer l’andar a veder così le maraviglie del mondo, come in quei mari lontani dove dicono che nascono le perle; ed il mar Rosso famoso per gli antichi Egizi che vi si sommersero ed il mar Britanico, il qual secondo le stagion talor divien sì gelato che vi si può caminar sopra e pigliar con mano i pesci, che di sopra vi si trovano agghiacciati in gran copia».
«La grandezza de i mari credo io - disse Cornelia - che venga dallo sboccamento di tanti fiumi che vi concorrono in esso».
«Questo non può esser - disse Corinna - perché essendo vero, come è, che li fiumi tutti vengono dal mare e ritengono sempre in sé la medesima acqua ed essendo il mare sempre colmo o più o manco, secondo il suo calar e crescer, che fa dal moto della luna, come si è detto, non può star che ’l mar dai fiumi, ma i fiumi ben dal mare dipendano e poi ritornano in esso, né perciò esso cresce, perché in un medesimo tempo tanto dà egli alli fonti, quanto riceve da i fiumi».
«Dunque - disse Lucrezia - l’acque, che scorrono dei fiumi, vengono anch’esse dal mare? Sono pur dolci esse ed il mar è salso».
«Oh signora sì - disse Cornelia - perché passando l’acqua per le viscere della terra viene a purificarsi ed addolcirsi, e piglia altro sapore, come fusse passata per lambico e perciò è molto diversa la qualità delle fonti».
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