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      Ma il famoso Parisan, il pregiato Saffonia ed il dotto Scarn, vi so dir che sono ancor essi di primi e non cedon punto a gli altri di valor e diligenzia, e son ben conosciuti per tali in questa città».
      «Ho udito nominarne molti altri - disse Corinna - che son non meno famosi e segnalati, ma non me ne ricordo il nome. Or quest’arte veramente della medicina è sopranaturale ed è saper quasi divino, poiché tutte l’altre tendono ad accumular le facoltà, commodi e piaceri appartenenti alla vita e questa è propria per conservar la vita istessa, cioè mantener l’anime ne i corpi, il che solo da Dio avemo. Perché si ponno ben gli uomini generar quanto a i corpi senza l’anime co ’l mezo umano, ma quanto all’anime niuno le infonde se non Dio solo ch’in questa parte si ha riservato l’operar da per sé, né ha voluto che l’uomo vi s’interponga. Essendo mo’ la scienza del medicar di tanto valore, che quelle anime che Iddio da se stesso ha infuse ne i corpi, può mantenerlevi per lungo tempo mal grado dell’indisposizioni, che riducendo i corpi in estremità e mancamento di virtù, lor danno combiato per uscirne; di qui è che questa tale opera di mantenerlevi per esser imitatrice e seguente alla prima della infusion di esse, viene ad esser e può meritamente chiamarci (piamente parlando) una seconda quasi divinità, un miracolo consueto, una grazia sopra umana, anzi una virtù celeste umanata ne i cuori ed intelletti nostri».
      «Certo - disse la Regina - che voi discorrete ottimamente, né si può trovar la più degna, né la più utile, né la più necessaria virtù di questa contra la opinione di molti, che biasimano i medici e le medicine; ma questi tali non ne debbon aver gran bisogno e però preghino Dio di non ne aver mai; che se ben vi sono di quelli che non operano quest’essercizio così giudiciosamente, non però si denno biasimar quei che fanno e molto manco l’arte in se stessa, che è data da Dio a beneficio nostro; che non avrebbe egli posto tante virtù nell’erbe e nelle pietre, come si vede chiaramente, se non fosse il nostro bisogno e che ci è di necessità il servirsi di esse».


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Il merito delle donne
di Moderata Fonte
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